Obesità infantile: un triste primato campano

26 giugno 2017
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L’obesità infantile è oggi una delle grandi emergenze sanitarie dei paesi ad alto sviluppo e l’Italia detiene, purtroppo, il primato negativo europeo di bambini e adolescenti con eccesso di peso. In Campania, l’obesità infantile in età scolare è una vera e propria emergenza. I bambini sono sempre più grassi, pigri e golosi, anche se le statistiche tendono ad un leggero miglioramento.

Sappiamo ormai bene che l’eccesso di peso determina nel bambino e nell’adolescente una serie di gravi problemi di tipo medico, sia fisici che psicologici, destinati ad accompagnarlo, aggravandosi, anche nell’età adulta. E sappiamo altrettanto bene come siano basse le possibilità di risoluzione e recupero di una situazione di obesità, tanto che il 70- 80% degli adolescenti obesi è oggi destinato a diventare un adulto obeso.

I genitori hanno spesso una percezione distorta e approssimativa delle problematiche alimentari e del peso dei propri figli: molte mamme non ritengono che il proprio bambino sia obeso, non notano neanche gli eccessi nel consumo di cibo. I nostri bambini seguono cattive abitudini alimentari e sono essenzialmente pigri, preferendo il PC o i videogiochi piuttosto che muoversi all’aria aperta.
Per quanto riguarda le cattive abitudini alimentari, molti bambini saltano la prima colazione, oppure fanno una colazione non equilibrata in termini di carboidrati e proteine. Inoltre molti bambini non mangiano frutta o verdura, consumano abitualmente bevande zuccherate o gassate con il permesso dei loro genitori.

In Campania la sedentarietà alberga sia in casa che a scuola. Poche scuole promuovono lo svolgimento di attività fisica al di fuori dell’orario scolastico, e poche scuole primarie italiane prevedono la distribuzione di merende a base di frutta o di yogurt.
Ci sono bambini che non fanno alcuna attività fisica, che hanno la TV in camera o giocano con i videogiochi per oltre 2 ore al giorno.

Il riconoscimento dell’obesità come malattia grave, cronica e degenerativa, è relativamente recente.
Fino a una ventina di anni fa, il sovrappeso era considerato un problema puramente estetico e una condizione esclusiva delle popolazioni dei Paesi industrializzati con uno stile di vita occidentale.
Questa convinzione è crollata quando sono emerse le conseguenze tangibili dell’obesità, cioè quando i bambini cicciottelli, tanto ammirati in passato, sono diventati adulti obesi. Gli studi scientifici hanno dimostrato che il sovrappeso e l’obesità infantile rappresentano fattori di rischio determinanti per l’insorgere di diverse patologie cronico­degenerative nell’età adulta (come diabete, malattie cardiovascolari e tumori), responsabili oggi del 60% delle morti a livello mondiale.
Dieta sana ed attività fisica costante sono le basi di prevenzione contro l’obesità infantile.

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