Punture di Pappataci: come proteggersi?

27 luglio 2020
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I pappataci o flebotomi sono piccoli insetti simili alle zanzare, diffusi nei Paesi tropicali, subtropicali e nell’area mediterranea. Vivono soprattutto nelle zone pianeggianti e collinari e prediligono un clima caldo e umido. Di giorno si nascondono in ambienti freschi, ben areati e ombreggiati, come cantine, grotte, stalle o tane di animali.
Col buio si attivano, pungendo indistintamente uomini e animali nelle ore serali e notturne. Il loro morso può produrre conseguenze nefaste anche gravissime, in quanto con la saliva possono trasmettere la leishmaniosi, malattia infettiva che può rivelarsi letale per i cani e, in casi rarissimi, anche per l’uomo.
Esattamente come le zanzare, solo le femmine sono ematofaghe (ovvero si nutrono di sangue), sia esso umano o animale, per sopravvivere.
Mediamente, comunque, i pappataci sono molto più piccoli, in quanto la loro lunghezza raggiunge dimensioni pari a circa 1/3 delle zanzare.
Agiscono al buio e, a differenza delle zanzare, pungono senza emettere il tipico sibilo che preannuncia ad esempio l’arrivo delle zanzare, pertanto sono difficili da individuare.

La loro saliva, rilascia una sostanza anticoagulante, che induce il nostro organismo ad attivare il sistema immunitario, rilasciando istamina. È proprio l’istamina prodotta per difendersi da un agente esterno a determinare le caratteristiche reazioni di:
• rossore
• rigonfiamento
• prurito

Altre volte la puntura di quest’insetto può provocare la cosiddetta “febbre da pappataci”, che generalmente scompare nel giro di 3-4 giorni. Simile alla sindrome influenzale, produce un aumento della temperatura corporea e altri caratteristici sintomi quali:
• brividi diffusi
• mal di testa
• dolore addominale

In altri casi, la puntura di questi insetti può avere conseguenze più gravi. In primo luogo, il morso dei pappataci può innescare delle vere e proprie reazioni allergiche. In una simile eventualità, è opportuno consultare immediatamente un medico.

Da ultimo, se la loro saliva è contaminata, i pappataci diventano vettori della leishmaniosi, una malattia infettiva molto grave e raramente letale per l’uomo, che può assumere due forme:
• leishmaniosi cutanea, che provoca lesioni e ulcere della pelle
• leishmaniosi viscerale, a carico di fegato, milza, midollo osseo e altri organi interni.

Al momento non esiste ancora un vaccino per l’uomo.

Nel caso della forma cutanea, il decorso della malattia porta alla formazione di vere e proprie ulcere e al rigonfiamento di alcuni linfonodi. Generalmente queste ulcere spariscono spontaneamente, senza che occorra ricorrere ad alcuna terapia. Ma possono essere necessari mesi o addirittura anni, e in ogni caso le lesioni cutanee lasciano quasi sempre delle cicatrici sulla pelle.

La leishmaniosi viscerale rappresenta l’eventualità più preoccupante. Di solito le persone affette da questa malattia presentano fegato e milza ingrossati, valori del sangue alterati con significativa diminuzione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

È una malattia subdola e difficile da diagnosticare, con un’incubazione piuttosto lunga, i cui sintomi possono manifestarsi nell’arco di alcuni mesi o a volte addirittura entro qualche anno.

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